Secondo i nuovi dati dei ricercatori della Stanford University, dell'Università dell'Arizona, dell'Università del Texas e del Jet Propulsion Laboratory della NASA, alcune eruzioni potrebbero non verificarsi dalle profondità degli oceani di Europa, la luna di Giove, ma da sacche d'acqua incorporate nel guscio di ghiaccio stesso.
Sulla gelida luna di Giove, Europa, possono esplodere potenti eruzioni nello spazio, il che solleva una serie di domande per gli astrobiologi sulla Terra: cosa potrebbe esplodere a causa di pennacchi alti diversi chilometri? Potrebbero contenere segni di vita extraterrestre? Come si formano in Europa? La nuova spiegazione ora punta a una fonte più vicina alla superficie ghiacciata di quanto gli scienziati potrebbero aspettarsi.
Utilizzando le immagini catturate dalla sonda Galileo della NASA, i ricercatori hanno sviluppato un modello per spiegare come la combinazione di congelamento e pressurizzazione potrebbe portare a un'eruzione crio-vulcanica o a spruzzi d'acqua. I risultati, pubblicati il 10 novembre su Geophysical Research Letters, hanno implicazioni per determinare l'abitabilità dell'oceano sottostante di Europa, oltre a spiegare le eruzioni su altri corpi ghiacciati nel sistema solare.
Gli scienziati hanno a lungo ipotizzato che il vasto oceano nascosto sotto la crosta di ghiaccio di Europa potrebbe contenere gli elementi necessari per sostenere la vita. Ma a parte l'invio di un veicolo sottomarino sulla luna per l'esplorazione, è difficile dirlo con certezza. Questo è uno dei motivi per cui i pennacchi di Europa hanno generato così tanto interesse: se le eruzioni hanno origine dalle viscere dell'oceano, gli elementi possono essere rilevati più facilmente da una futura sonda spaziale come Europa Clipper della NASA.
Ma se i pennacchi hanno origine nel guscio ghiacciato della luna, potrebbero essere meno favorevoli alla vita perché è più difficile mantenere l'energia chimica per sostenere la vita lì. In questo caso, le possibilità di rilevare l'abitabilità dallo spazio sono ridotte.
I ricercatori hanno concentrato la loro analisi su Manannan, un cratere di 29 chilometri in Europa che si è formato da una collisione con un altro oggetto celeste decine di milioni di anni fa. Pensando che una tale collisione genererebbe un'enorme quantità di calore, hanno modellato il modo in cui lo scioglimento e il successivo congelamento di una sacca d'acqua all'interno del guscio di ghiaccio potrebbe causare l'eruzione dell'acqua.
Il modello mostra che quando l'acqua di Europa si è trasformata in ghiaccio nelle fasi successive dell'impatto, sulla superficie lunare potrebbero essersi formate sacche d'acqua con maggiore salinità. Inoltre, queste sacche d'acqua salata possono migrare longitudinalmente attraverso il guscio di ghiaccio di Europa, nascondendo aree adiacenti di ghiaccio meno salato e quindi diventare ancora più salate nel processo.