La sonda della NASA è sfuggita di poco alla collisione durante la raccolta del campione di suolo dalla superficie dell'asteroide

La sonda della NASA è sfuggita di poco alla collisione durante la raccolta del campione di suolo dalla superficie dell'asteroide

L'agenzia spaziale della NASA ha riferito che la sonda OSIRIS-Rex ha completato con successo il suo compito, ovvero ha raccolto campioni di suolo dalla superficie di un asteroide a centinaia di milioni di chilometri dalla Terra.

Ora, l'obiettivo principale della NASA è fornire un campione dalla superficie alla Terra per ulteriori studi. Gli scienziati sperano che esaminando un campione di un asteroide intatto, potranno ottenere informazioni sul primo sistema solare miliardi di anni fa.

Secondo gli scienziati dell'agenzia, una tale comprensione potrebbe fornire ai ricercatori indizi su esattamente quali ingredienti hanno permesso alla vita di iniziare sulla Terra.

Questo è il primo caso simile nella storia della NASA. L'Agenzia spaziale europea (ESA) ha già fatto atterrare una sonda su una cometa nel 2014, questa era la prima volta nella storia dell'astronautica, ma la loro missione non prevedeva il ritorno del dispositivo sulla Terra.

Il capo della NASA Jim Bridenstein ha condiviso le sue impressioni:

“Questo risultato dimostra l'incredibile lavoro svolto da un gruppo di persone provenienti da tutto il Paese. Tutto solo per espandere i confini della conoscenza. I nostri partner industriali, accademici e internazionali hanno fatto tutto il possibile per garantire che possiamo tenere tra le nostre mani un pezzo del sistema solare più antico “.

L'atterraggio è stato effettuato dalla sonda OSIRIS-REx, che ha utilizzato un braccio robotico per raccogliere campioni di terreno dalla superficie di un antico asteroide noto come Bennu. L'asteroide si trova attualmente a oltre 300 milioni di chilometri dalla Terra, circa il doppio della distanza dalla Terra al Sole.

Gli scienziati hanno mappato attentamente la superficie dell'asteroide e pianificato in anticipo manovre scrupolose, secondo un comunicato stampa della NASA. OSIRIS-REx dovette avvicinarsi con cautela a Benn, infliggendo una serie di piccole ustioni controllate dai suoi motori.

La navicella ha impiegato ore per scendere per centinaia di metri prima di navigare in modo più accurato verso il luogo in cui doveva essere raccolto il campione desiderato, uno dei pochi senza detriti.

Tutto si è rivelato non così semplice. Ad un certo punto, la sonda è sfuggita per un pelo a una collisione con un masso delle dimensioni di un edificio a due piani, il che è stata una vera sorpresa per gli specialisti della NASA.

Alla fine, il veicolo spaziale è riuscito a raccogliere un campione di superficie con un braccio robotico utilizzando il cosiddetto “meccanismo di raccolta dei campioni Touch-And-Go” o TAGSAM. Il processo è durato solo pochi secondi.

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