La nuova missione della NASA potrebbe essere una vera svolta nella ricerca della vita aliena. Questa è una nuova navicella spaziale, il cui concetto è stato sviluppato dagli scienziati della CU Boulder Corporation.
La missione si chiama Extreme Ultraviolet Characterization of Stars for Determining the Physics and Evolution of the Atmosphere (ESCAPE). La missione è guidata dall'astrofisico Kevin France, che crede sinceramente che la sua creazione consentirà di raggiungere un livello completamente nuovo di ricerca della vita aliena:
“Trovare la vita sugli esopianeti è una priorità per la NASA e l'intera comunità astronomica”, ha detto Frans, assistente professore presso il Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale (LASP) e la Divisione di scienze astrofisiche e planetarie (APS). “Crediamo che il fattore principale per l'esistenza della vita su altri pianeti sia l'atmosfera”.
Questo mese, l'agenzia spaziale ha dato a lui e ai suoi colleghi un'importante autorizzazione per iniziare a cercare l'habitat: ESCAPE sarà uno dei due candidati a essere il prossimo satellite lanciato come parte dell'ambizioso programma di esplorazione spaziale della NASA.
La missione proposta, combinata da LASP, JILA e dal Center for Astrophysics and Space Astronomy (CASA) a CU Boulder, non cercherà direttamente le atmosfere degli esopianeti. Invece, ESCAPE guarderà da vicino le stelle lontane.
Gli scienziati notano che alcune stelle probabilmente non sono adatte a pianeti abitabili. In particolare, le stelle che emettono molte radiazioni ad alta energia (in questo caso la luce ultravioletta) possono privare i pianeti della loro atmosfera.
Al centro del satellite ESCAPE c'è un nuovo tipo di telescopio in grado di misurare la radiazione ultravioletta estrema debole da stelle lontane, dati che gli astronomi non sono stati finora in grado di ottenere.
