Alla fine, gli astronomi sono riusciti a identificare la fonte delle misteriose brevi esplosioni di onde radio: si è rivelata un'età galassia nana situata a più di 3 miliardi di anni luce dalla Terra.
Nel 2016, grazie allo sviluppo del software di registrazione dei dati ad alta velocità e analisi dei dati in tempo reale, sono stati rilevati un totale di nove razzi in un mese, sufficienti per localizzare una sorgente entro un decimo di secondo d'arco. Successivamente, i più grandi array radiointerferometrici europei e americani lo hanno identificato accuratamente con una precisione di un centesimo di arco di secondo, entro un'area di circa 100 anni luce.
L'imaging profondo di questa regione con il Gemini North Telescope alle Hawaii ha rivelato una galassia nana otticamente debole che emette continuamente onde radio di basso livello, tipiche delle galassie con un nucleo attivo che sembra nascondere un buco nero supermassiccio al suo centro. È stato anche scoperto che la galassia ha un basso indice di elementi diversi dall'idrogeno e dall'elio, il che ha portato gli astronomi all'idea che la galassia si sia formata durante la mezza età dell'universo.
Secondo l'astronomo Casey Lowe dell'Università della California a Berkeley, la presenza di un'esplosione radio veloce in questo tipo di galassia nana suggerisce una connessione con altri eventi energetici che si verificano in galassie nane simili. Ha notato che qui potrebbero essersi verificate esplosioni di stelle estremamente luminose, chiamate supernove superluminali, e la causa di questi lampi di raggi gamma potrebbero essere stelle di neutroni altamente magnetizzate e in rapida rotazione, note anche come magnetar. Si pensa che le stelle di neutroni siano oggetti densi e compatti creati dalle esplosioni di supernova che sono in grado di emettere impulsi radio periodici mentre ruotano.