Gli astronomi hanno fotografato una stella in grado di distruggere la Terra

Gli astronomi hanno fotografato una stella in grado di distruggere la Terra

Gli astronomi dell'European Southern Observatory (ESO) hanno riportato nuovi dettagli sulla stella estremamente instabile e molto grande Eta Carinae, la cui esplosione di una supernova potrebbe portare a conseguenze catastrofiche sulla Terra. Le informazioni sono state accettate per la pubblicazione in Astronomy & Astrophysics.

La stella Eta Carinae (η Carinae) fu registrata per la prima volta dall'astronomo inglese Edmund Halley nel 1677. Durante il XVIII e l'inizio del XIX secolo, la luminosità di questa stella diminuiva e aumentava periodicamente. Così nel 1827, la sua luminosità aumentò rapidamente, raggiungendo un massimo nell'aprile 1843, che gli permise di superare in luminosità tutti gli altri oggetti nel cielo, senza contare Sirio e la Luna.

Successive osservazioni hanno dimostrato che si tratta di un sistema binario incredibilmente misterioso, che consiste in una stella di circa 130 Soli e una compagna tra le 30 e le 80 masse solari. Allo stesso tempo, la pressione della luce all'interno di una stella più grande è così grande che le esplosioni di attività all'interno di Eta Carina praticamente privano la stella dei suoi strati esterni e li trasportano nello spazio aperto. Ad oggi, i ricercatori indicano che la stella ha già perso una trentina di masse solari.

Lo scienziato Gerd Weigelt dell'Istituto di radioastronomia di Bonn (Germania) è interessato a come avviene questo processo e perché la vicinanza a una stella più grande comporta l'espulsione della maggior parte di Eta Carinae e forma delle nebulose attorno ad essa. Sono stati aiutati a risolvere l'enigma da fotografie nitide della stella scattate con gli strumenti ausiliari dell'osservatorio VLT, che formano una sorta di enorme telescopio virtuale. Di conseguenza, è stata scoperta una regione molto insolita in cui i venti stellari di entrambe le stelle si scontrano e si formano strutture insolite nella materia. È stato anche misurato il tasso di perdita di massa per la stella più grande.

Lo stesso Weigelt ha notato che queste misurazioni aiuteranno a capire quanto velocemente Eta Carinae entrerà nella categoria delle supernova e formerà un'esplosione che, nonostante la distanza, minaccerà il nostro pianeta.

Fonti: astronomia e astrofisica

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