Nel 1802, l'astronomo tedesco Heinrich Olbers osservò quello che pensava fosse un pianeta nella fascia principale degli asteroidi. Nel tempo, gli astronomi chiameranno questo corpo cosmico Pallas, un nome alternativo per la dea greca guerriera Atena.
La successiva scoperta di molti altri asteroidi nella fascia principale porterà alla riclassificazione di Pallade come un grande asteroide, il terzo più grande della fascia dopo Cerere e Vesta.
Per secoli, gli astronomi hanno cercato di visualizzare meglio Pallade per saperne di più sulle sue dimensioni, forma e composizione. All'inizio del secolo, gli astronomi conclusero che si trattava di uno sferoide compresso (sfera allungata).
Grazie a una nuova ricerca di un team internazionale, sono state finalmente scattate le prime immagini dettagliate di Pallade, dimostrando che la sua forma è più simile a una “pallina da golf”, cioè è fortemente increspata.
Pierre Vernazza del Laboratoire d'Astrophyisque de Marseille in Francia è stato il ricercatore principale di un team che includeva membri di 21 istituti di ricerca in tutto il mondo.
Mikael Marsset, un collega del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Atmosfera e del Pianeta al MIT, è stato l'autore principale dello studio (recentemente apparso sulla rivista Nature Astronomy).
Per secoli, gli astronomi hanno saputo che Pallade ruota in un'orbita molto inclinata rispetto alla maggior parte degli oggetti nella fascia principale degli asteroidi. Mentre la maggior parte di questi oggetti segue lo stesso percorso approssimativamente ellittico attorno al Sole e ha inclinazioni orbitali inferiori a 30 °, l'orbita di Pallas è inclinata di 34,837 ° rispetto al piano del Sole (per ragioni che rimangono ancora un mistero).
Per la loro ricerca, Vernazza e il suo team hanno scattato 11 immagini dell'asteroide utilizzando lo Spectro-Polarimetric High Contrast Exoplanet Exploration Instrument (SPHERE) sul Very Large Telescope (VLT) dell'ESO.
Queste immagini sono state scattate nel 2017 e nel 2019, quando il team ha riservato uno dei quattro telescopi che compongono il VLT per catturare immagini di Pallade nel suo punto più vicino alla sua orbita rispetto alla Terra.
Grazie all'estremo sistema ottico adattivo dello strumento SPHERE, il team ha osservato una superficie completamente ricoperta di fossette crateriche, simili a una pallina da golf.
Passando alla domanda sul motivo per cui è così, il team ha considerato la possibilità che l'orbita inclinata di Pallas causasse più impatti negli oltre quattro anni e mezzo (1.686 giorni) necessari per completare un'orbita attorno al Sole.
Hanno calcolato che questi impatti sarebbero quattro volte più distruttivi delle collisioni di due asteroidi nella stessa orbita.
L'orbita di Pallas implica colpi ad altissima velocità. Da queste immagini, ora possiamo dire che Pallade è l'oggetto più craterizzato che conosciamo nella fascia degli asteroidi. È come aprire un nuovo mondo.
Fonti: foto: Marsset et al., Nature Astronomy, 2020