Diversi esperti nel campo della ricerca della vita aliena hanno annunciato che la probabilità che non siamo soli nell'universo è estremamente alta.
Per secoli, gli scienziati si sono posti la domanda se l'umanità sia sola nell'universo, ma non hanno ancora trovato prove definitive. La vastità dello spazio esterno suggerisce che la vita esiste necessariamente altrove, ma tutti i metodi per rilevarla finora hanno fallito.
Tuttavia, gli esperti di Breakthrough Listen, un'organizzazione che scansiona le stelle nella speranza di trovare segnali alieni, credono che esista la vita extraterrestre. Ad esempio, è stato confermato da Lee Spitler, un astronomo della Macquarie University nel programma “Fidati di me, sono un esperto”.
Anche Danny Price, uno scienziato di Breakthrough Listen, è fiducioso che “troveranno qualcosa”, ma ha ammesso che potrebbe volerci un po '. Ecco cosa riporta:
'C'è una piccola possibilità che troveremo qualcosa – penso che questa sia una missione umana a lungo termine. Questo è ciò che dobbiamo continuare a fare.
Esistono diverse equazioni scientifiche che determinano la probabilità che non siamo soli nell'universo, come l'equazione di Drake. Nel 1961, lo scienziato Frank Drake inventò un'equazione che descriveva le variabili e le possibilità di una civiltà aliena nell'universo, tenendo conto di fattori come il tasso di formazione delle stelle adatte allo sviluppo della vita sui pianeti circostanti e il numero di pianeti per sistema solare.
Anche se non esiste ancora una soluzione unica per l'equazione, indica che c'è una possibilità impressionante di trovare la vita nello spazio. Una possibile soluzione all'equazione è che la vita aliena una volta esisteva ma si è estinta ancor prima che la vita apparisse sulla Terra. Un'altra soluzione è che la Terra è l'unico posto in cui la vita potrebbe svilupparsi nell'universo.
C'è un altro modo per guardare al problema della ricerca degli alieni: questo è il paradosso di Fermi. Nel 1950, il fisico Enrico Fermi (creatore del primo reattore nucleare al mondo). Lo scienziato ha escogitato un paradosso che suggerisce che a causa dell'età e delle dimensioni dell'universo, la civiltà sarà inevitabilmente molto più avanzata e pone la domanda “Siamo soli?”
Molti studiosi sostengono che la soluzione sia che quando una civiltà raggiunge una certa dimensione, finisce per uccidersi con la guerra con le armi più recenti o con un disastro naturale. Alcuni esperti, tuttavia, hanno precedentemente messo in guardia dal tentare di contattare qualsiasi specie sapiente.
Persino Stephen Hawking, morto nel marzo 2018, ha suggerito che il contatto con gli alieni potrebbe essere rischioso. Un esempio nel suo ultimo libro ha descritto come gli europei hanno affrontato i nativi americani e li hanno quasi spazzati via completamente per conquistare il Nuovo Mondo.